sabato 13 ottobre 2012

Il Respiro delle Dighe

E' stato un lavoro lungo: ascoltare ore di registrazioni, selezionare, scartare suoni (a malincuore), estrarre il respiro della macchina-diga.
L'amico Luís Antero ancora una volta mi regala spazio sulla sua netlabel.



Dighe, scaricabile gratuitamente qui.


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Si Sale
Siamo saliti alla diga del Venerocolo a piedi, il field recording richiede fatica.
Arriviamo al rifugio alle 12.30 di lunedì 4 luglio; subito un bel pranzo ristoratore, con zuppa d’orzo e polenta e capriolo; vino rosso.
Nel pomeriggio le prime riprese e le prime prove di registrazione.
Martedì  i guardiani ci hanno fatto provare l’ebbrezza del viaggio in funivia. Alla stazione i potenti rumori elettrici intonano la loro canzone.
Da qui in poi la diga del Venerocolo ci offre tutta la sua policromia di suoni.
Periodicamente vengono verificati gli organi di scarico di fondo, ed un’enorme quantità d’acqua versata a valle; è un test che garantisce che tutto funzioni correttamente se fosse necessario svuotare con urgenza la diga.
La sicurezza non basta mai, se gli organi elettrici dovessero fallire, una pompa diesel è pronta ad intervenire.
All’interno le perdite d’acqua sono convogliate in stramazzi, misurate e tenute sotto controllo.
Risalendo la montagna si arriva al fronte del ghiacciaio, che dona la sua acqua convogliandola in bocche, suggestive grotte di ghiaccio ricoperte di massi. In zona eseguiamo un po’ di registrazioni. Aspettiamo che alcuni dei grossi massi cadano dall’alto del fronte di ghiaccio.
L’acqua è troppo preziosa per essere gettata via: l’eccesso della diga del Pantano viene convogliato al Venerocolo da una lunga condotta sotterranea, scavata nella roccia; nei punti di controllo è visibile tramite un cunicolo.
L’aria della condotta, sotto la pressione dell’acqua, produce sbuffi periodici.
Torniamo dentro il Venerocolo: la diga è suddivisa in elementi, collegati tra loro da un lungo tunnel: ogni elemento ha il suo stramazzo.
02
Organi di Fondo
03
Pompa Diesel
04
Stramazzi EL6
05
Bocca del Ghiacciaio
06
Cunicolo
07
Sbuffo d'Acqua
08
Vento
09
Motori Esterni
10
Canale di Collegamento
11
Ancora Vento
12
Stramazzi EL5
13
Tunnel-Posizione 23
14
Elementi 4-5
15
Venerocolo-Lavedole-Pantano
Dopo un’intera mattinata dentro la diga del Venerocolo alla ricerca di racconti sonori che solo lei può conoscere, un panino, e via, discesa in funicolare fino allo smistamento di Lavedole e da lì risalita al Pantano.
Due i protagonisti: l’enorme diga e Giacomo, il loquace guardiano, anziano di 23 anni di guardiania.
Racconti dettagliati delle mille e più operazioni e monitoraggi necessari per mantenere vivo ed efficiente l’organismo–diga.
E … all’interno c’è da rimanere a bocca aperta, 32 elementi, l’Elemento 18, il cuore della diga: pompe, saracinesche, manometri, pressostati e altro ancora; la diga respira e pulsa.
Prima di tornare al rifugio, Raffaele ci fa un ultimo regalo, un test della sirena d’emergenza: nulla viene dato per scontato.
16
Il Respiro della Diga
17
Il Cuore della Diga
18
Sirena
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Turbina
Ultimo giorno, la centrale del lago Benedetto.
Con due diverse funicolari Pierluca ci porta giù ai due alternatori da 12 MWatt ciascuno.
Tutta l’acqua raccolta dalle dighe viene convogliata alle turbine dalle condotte forzate, la centrale è l’ultimo anello di tutta la catena: la potenza dell’acqua finalmente diventa energia elettrica.
Qui tutto è sotto controllo, le lancette e il display degli strumenti inchiodati con precisione millimetrica.
Visita alla condotta forzata: 400 metri di salto, scavato nel ventre della montagna, con tanto di camminatoio a lato per l’ispezione; un totale di 1700 gradini, che si percorrono in circa 40 minuti.
Il portellone di ferro, spesso una spanna, che chiude la galleria conclude con uno schianto la nostra incredibile avventura.

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