venerdì 15 maggio 2009

Quando facevo il geofisico (Turchia) Estate-Autunno 1987

Amico kurdo

Mi hai accolto nel tuo villaggio, straniero in terra straniera.
Mi hai fatto entrare nelle tende, curioso tu di me e curioso io di te.
Le nostre lingue così diverse non ci hanno impedito di condividere qualche ora della nostra vita.

Non mi dimenticherò di te.

3 commenti:

stefytolly ha detto...

No, scusa: e in che lingua comunicavate?
Linguaggio del corpo?
O vi limitavate a osservare?

Stefano Berardi ha detto...

Il tuo blog è sempre interessante; vai così!

Carlo Giordani ha detto...

Grazie Stefano per l'incoraggiamento.

Stefania, avevo, ed ancora custodisco gelosamente, un piccolo vocabolario italiano-turco turco-italiano; i tempi tecnici di una conversazione erano dilatati all'infinito, sia con l'amico kurdo sia con Mustafà e gli altri.
Forse anche questo ha contribuito alla fine, scegliere e pesare ogni parola, comporre una frase con un ritmo fuori dal tempo